martedì 12 febbraio 2013

Il linguaggio segreto dei fiori


"Non mi fido, come la lavanda,
Mi difendo, come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, lascio..."


Victoria ha paura: delle parole, degli altri, del contatto fisico, dei rapporti con le persone; di voler bene e essere amata.


Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra, fino ad incontrare Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori.

C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città sono il suo rifugio. I fiori sono l’unico modo per lei di riuscire a comunicare le emozioni. Attraverso il significato che esprime ognuno di essi Victoria comunica le sue emozioni più profonde. E presto, grazie a questo sua capacità, Victoria riesce a trovare lavoro come fioraia e i suoi fiori sono tra i più richiesti della città perché regalano felicità e emozioni.

E userà questa sua capacità anche per comunicare con l’unica persona che potrebbe rimarginare le ferite del suo cuore, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può prendersi cura di lei e aiutarla a farle risplendere di nuovo il cuore.

Un libro che lascia senza parole, che racconta una storia di coraggio e di speranza risaltando la forza dell’amore vero, quello imperfetto che dà senza chiedere.




“Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me. Le avrei letto una storia e l’avrei cullata sulla sedia a dondolo. Poi avremmo cercato di addormentarci. Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata, ma ci avremmo riprovato, una settimana dopo l’altra. Con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle – come ogni madre alla figlia – un amore imperfetto e senza radici.”




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