lunedì 3 dicembre 2012

Aspettando il Natale


Come si dice… Non è importante la meta ma il cammino.

E' un po' presto per augurarvi buon Natale ma non per augurarvi di passare questi giorni di attesa nel migliore dei modi. Certo non si possono concentrare in un solo giorno tutte le emozioni che questa meravigliosa festa porta con sè: gioia, pace, serenità, famiglia, amore per lo stare insieme e per la propria casa. E allora cominciamo a viverle o riviverle da ora, godendoci i preparativi e facendo il punto della situazione.

Oggi è la prima domenica di Avvento e questa è la prima delle quattro candele che accenderemo insieme. Mancano 24 giorni a Natale, avete già iniziato ad aprire le finestrelle del calendario dell'Avvento? Mangiato i cioccolatini? Pensato con chi vorreste condividere il Natale e cosa augurare a voi stessi e alle persone che amate? No?!?! Bene… allora è il momento di cominciare!

Un bacio a tutti!
A presto!
Monica

lunedì 19 novembre 2012

Mr. Gwyn

Beh insomma… che mi piace Alessandro Baricco si era capito… : ) L'ultimo letto è Mr. Gwyn, storia di uno scrittore di Londra e della sua decisione, improvvisa e agli occhi di tutti un po' strampalata, di cambiare vita.

La prima metà del libro non è così scorrevole come mi aspettavo, ci vuole un po' di pazienza, ma pagina dopo pagina ecco nascere e delinearsi il mistero di Jasper Gwyn… una storia intricata di storie di altri che diventa sempre più incalzante fin quasi a mischiarsi con la vita reale.

[…] Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie, disse Rebecca. Ci fermiamo all'idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c'è attorno, tutta la gente che passa, il colore delle cose, i rumori.
Riesce a capire?
No

Il prossimo libro sarà qualcosa di più leggero e frivolo ma ovviamente non potrò non leggere poi "Tre volte all'alba"… e chi ha letto Mr. Gwyn sarà sicuramente curioso quanto me.

Buona lettura.
A presto!
Monica

giovedì 15 novembre 2012

Biscottini morbidi alla marmellata

Avete presente quando in pasticceria vi portano, magari insieme alla cioccolata, quei biscottini friabili e burrosi che si sciolgono in bocca? 
Ecco… finalmente sono riuscita a rifarli a casa!

INGREDIENTI (per 25 biscotti circa)
100 g di farina
50 g di fecola di patate (o maizena)
100 g di burro
50 g di zucchero a velo
3 uova
Marmellata (Una non troppo dolce in modo che contrasti con il sapore dei biscotti. Io ho usato quella di arance, l'ideale sarebbe la marmellata di limone)
Zucchero a velo per spolverizzare
Un pizzico di sale

Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Mettete le uova in un pentolino con acqua fredda, portatele a ebollizione e fatele diventare sode. Una volta pronte, sgusciatele e tenete solo i tuorli. Setacciate la farina con la fecola e un pizzico di sale. Aggiungete il burro a pezzetti, lo zucchero, i tuorli sodi schiacciati con la forchetta e lavorate velocemente il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgete l'impasto nella carta da forno e lasciatelo riposare per almeno 30 minuti.

Preparate una teglia foderata con la carta da forno. Dividete l'impasto in tante palline della grandezza di una noce facendo un piccolo foro al centro profondo circa mezzo centimetro e man a mano disponetele sulla teglia.
Cuocete le palline in forno preriscaldato a 180° per 10-12 minuti. Toglietele dal forno e riempite velocemente i fori con la marmellata. Potete usare un cucchiaino o se siete più comode una siringa. Rimettete subito in forno e cuocete ancora per 10-15 minuti. 
A fine cottura i biscotti saranno ancora leggermente morbidi, raffreddandosi acquisteranno la friabilità che li rende irresistibili. 
Serviteli spolverizzati con lo zucchero a velo e… buon appetito!

A presto!
Monica

venerdì 27 luglio 2012

Oceano Mare

Ed eccomi qui, per la seconda volta, a leggere “Oceano Mare” di Alessandro Baricco, per me il miglior libro di sempre...

Un libro la cui trama cambia ogni volta che lo si legge e rilegge, cambia perchè cambiamo noi, nel tempo, con la vita che passa.

Oceano Mare forse non è un proprio un libro, è più uno specchio in cui guardarsi e riconoscersi per fare il punto. Tanti personaggi che pagina dopo pagina prendono forma, tutti legati fra loro dal mare e le cui sorti finiscono per intrecciarsi nella surreale locanda Almayer.  E tanto diversi sono tra loro questi personaggi che è impossibile non ritrovarsi in almeno una delle loro avventure. Storie di vite che ad un certo punto decidono di cambiare perchè...

[...] ...non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così... Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisgnava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai...

E allora si incontra il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con l’acqua del mare, la delicata Elisewin che cerca la salvezza nel mare e poi la trova, l’imprevedibile Padre Pluche che perdendosi trova la sua strada, Ann Deverià, Savigny, Adams, Dira e tanti altri, tutti in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare.

[...] ...un vecchio che si chiamava Darrel, diceva sempre che ci sono tre tipi di uomini: quelli che vivono davanti al mare, quelli che si spingono dentro il mare, e quelli che dal mare riescono a tornare, vivi. E diceva: vedrai che sorpresa quando scoprirai quali sono i più felici.

Tante sono le parti che adoro in questo libro, ognuno, se vorrà, troverà le sue.
Un libro che non ti molla un attimo, come il mare, che non da certezze ma solo spunti, un libro semplicemente bello, da leggere e poi rileggere ogni volta che ci si vuole guardare un po’ allo specchio, così... per vedere se i capelli sono in ordine : )

A presto!!
Monica

mercoledì 14 marzo 2012

Le prime luci del mattino


"Nella vita ci sono attimi, istanti, frazioni di secondo in cui un “no” può diventare un “sì”. Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io."

Come sempre leggendo un libro in qualche modo ci si immedesima. A volte però non in un personaggio; magari in un luogo, in una situazione, o semplicemente in uno stato d'animo.
Perchè fondamentalmente quest'ultimo libro di Fabio Volo, "Le ultime luci del mattino", non mi è piaciuto come gli altri. La storia un pò troppo semplice, le descrizioni forse fin troppo esplicite e articolate.

Ma ricorda una di quelle storie che non nascono per raccontare qualcosa, che non servono per farti distrarre dalla realtà calandoti in un'altra. Al contrario è una di quelle storie che servono ad accendere il riflettore su di te; che, leggendola in un periodo della tua vita piuttosto che in un altro, offre sensazioni e spunti totalmente diversi.


"Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita"
"Mi chiedo se ci sia più peccato nel seguire quello che sento o nell’ipocrisia di vivere ciò che non sono"

Già..probabilmente rileggendo il libro tra qualche anno verrò attirata da altri particolari.
E questo mi fa capire anche come spesso non sono gli altri che si trasformano, ma è semplicemente la mia prospettiva che cambia insieme a me.

ok ok..la smetto! può sembrare un post delirante questo!

Diciamo che, anche se non metto questo libro tra i preferiti, ha comunque acceso una lampadina in più in me. E poi quando i pensieri iniziano a prendere il volo..è difficile farli fermare su un foglio o su una pagina internet!

Per questo consiglio Fabio Volo..lui è uno di quelli  capaci di stampare nero su bianco ciò che sente, o che i proagonisti provano. Se volete un consiglio per iniziare..beh! "E' una vita che ti aspetto" (2003), "Il giorno in più" (2007), "Il tempo che vorrei" (2009).

Adesso mi sono tuffata nella lettura di "E la chiamarono due cuori" di Marlo Morgan...

Vi farò sapere!

carol

mercoledì 29 febbraio 2012

I Love Italy

Con il tempo si impara che l'amore e la vita in generale sono come una ricetta di cucina. Ci vogliono sempre gli ingredienti giusti e soprattutto bisogna trovare l'equilibrio fra quei pochi sapori base che sono tutto: un po' di dolce, un po' di salato, a volte anche l'amaro, l'acido (per noi donne) e un'immancabile pizzico di piccante...

Storia vecchia questa, ma ogni volta che trovo un libro che ne parla mi ci butto! Innamorata de "L'ultimo chef cinese" di Nicole Mones, quando ho visto "La scuola degli ingredienti segreti" di Erica Bauermeister l'ho subito comprato. Chi ha frequentato un corso di cucina o un corso in generale si ritroverà immerso senza fatica fra gli allievi della scuola, ognuno con la propria storia che si intreccia magicamente con quella degli altri, in cui ognuno può essere come gli pare (tanto non mi conosce nessuno) e in cui gli ingredienti "segreti" della cucina "italiana" di Lillian regalano sapori che rallegrano e curano l'anima.

Bene! Il libro è molto carino ed è perfetto per i momenti di relax. Ma pagina dopo pagina il fastidio per ciò che gli stranieri credono sia la cucina italiana saliva e saliva e saliva… Non so voi ma personalmente non mi sognerei mai di fare soffriggere un intero dado di carne nell'olio di oliva per fare il sugo! Nell'olio si fa soffriggere la cipolla, si butta il pomodoro, un pizzico di sale e il basilico, e il gioco è fatto! E dal soffritto son partiti mille pensieri e riflessioni… Ogni paese ha aspetti belli ed aspetti brutti. Ad ogni paese si invidia qualcosa che non si possiede a casa propria. Io ad esempio sogno i paesi del nord Europa. In un momento come questo, con la crisi economica e quello che ci circonda, abbiamo a che fare solo con gli aspetti più scomodi dell'Italia. Siamo pieni di drammi, senza soldi e i pochi che ci sono li gestiscono "all'italiana". Ma non c'è solo questo! Abbiamo una ricchezza che pochi hanno, una storia antica che ci ha regalato valori e tradizioni ineguagliabili! Quando vedo che qualcuno riconosce come meravigliose cose che mi appartengono da sempre e le vuole per se, magari pure per farci i soldi, mi si riaccende l'orgoglio dentro! Perché queste cose le vuole per se?! Sono mie da sempre! Perché per me non sono più così importanti? Certo, perché abbiamo altro a cui pensare ora. Ma ci sono! Ci sono anche queste! Avete mai guardato "Cucina con Buddy"? Il Boss delle torte alle prese con le ricette della nonna italiana che chiude ogni ricetta dicendo "ahh… questa è la vera cucina italiana"! Rabbrividisco! E la cucina è solo un esempio di tutto ciò che all'Italia viene invidiato.

Anche questa è una storia vecchia, qualcosa che tutti sanno ma che forse ogni tanto è bello ricordarsi. Quindi oggi, in questo 29 febbraio, un giorno che quasi non esiste, mi piacerebbe smettere di far l'eco alle notizie catastrofiste e limitarmi a guardare solo le cose belle. Solo per oggi, se volete, per ricaricarci con un po di orgoglio e di fiducia!

Mi scuso se a qualcuno ho dato fastidio ma questo sfogo mi ci voleva. Tanto oggi è il 29 febbraio… domani potete dimenticarvene… oppure godervelo!

Alla fine, in questo libro, ho trovato comunque il mio ingrediente segreto…
Vi saluto come fa ogni tanto la mia vicina americana… "hhh voi non capite… la vera America ce l'avete qui…" Cosa vorrà mai dire lo sa solo lei, da americana!

Vi voglio bene! A presto!
Monica
 

mercoledì 15 febbraio 2012

Torta Cioccolatino

Per gli amanti del cioccolato come me ecco una torta che vi farà leccare i baffi!!

INGREDIENTI:
200 gr di cioccolato fondente
200 gr di zucchero a velo
100 gr di burro
4 uova
una bustina di vanillina
20 gr di cacao amaro
un pizzico di sale

Tritate finemente il cioccolato, unitelo al burro a pezzetti e, mescolando, fate sciogliere a bagnomaria. Lasciate intiepidire.
Nel frattempo unite ai tuorli lo zucchero a velo e la vanillina e lavorateli con la frusta in modo da ottenere un composto chiaro e spumoso. Amalgamate il cioccolato fuso alla crema di tuorli e mescolate bene.

Montate gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e delicatamente uniteli alla crema mescolando sempre dal basso verso l'alto.  Foderate con della carta da forno bagnata e ben strizzata una teglia da 24 cm circa. Versate il composto nella teglia e cuocete la torta in forno a 180° per 20 minuti. Fate raffreddare e poi sformate la torta. Vi consiglio di usare una teglia con il bordo apribile in modo da non doverla capovolgere per metterla nel piatto. Sopra la torta si formerà infatti una sottile e invitante crosticina al cioccolato che sarebbe un peccato rovinare! : ) Per decorare spolveratela con il cacao amaro e buon appetito!

A presto!
Monica
  

domenica 5 febbraio 2012

Torta fredda ai due budini

Ecco qui una ricetta semplice e veloce ma mooooolto golosa!!! è un dolce freddo quindi non ha bisogno di essere cotto e non si rischiano carbonizzazioni!!!!!
Occorrente: 1 busta di preparato per budino al cioccolato (tipo cameo); 1 busta di preaparato per budino alla vaniglia; caffè (caffettiera da 6 tazze); un pochino di rum; savoiardi (circa 300 gr. a seconda degli strati che volete fare); una pirofila rettangolare.
Iniziate facendo il caffè; quando è pronto versatelo in una bacinella, aggiungete un pochino di rum e fatelo raffreddare. Nel frattempo preparate il budino al cioccolato, versatelo in una ciotola e lasciatelo intiepidire; preparate anche quello alla vaniglia e mettetelo in un'altra ciotola lasciando intiepidire anche questo.
Bagnate velocemente i savoiardi nel caffè senza inzupparli troppo e metteteli nella pirofila facendo un primo strato (tipo tiramisù); versateci sopra il budino al cioccolato e livellatelo bene con una spatola.
Fate un secondo strato con i savoiardi e ricopriteli questa volta con il budino alla vaniglia.
Se volete potete continuare gli strati sempre alternando i due budini... dipende un pò dalle dimensioni della pirofila!
Mettete il vostro dolce in frigor per un paio d'ore e servite freddo!!!!

lunedì 23 gennaio 2012

Appena fuori da Reggio Emilia...

Oggi vi parlerò del buon cibo dell'Emilia e della buona compagnia che lo ha reso ancora più memorabile. Questo week end infatti lo abbiamo trascorso in un paesino appena fuori da Reggio Emilia, in compagnia degli amici dell'XTerra Family.

Durante il viaggio ci ha fatto compagnia l'immancabile nebbia ma siamo arrivati puntuali per l'aperitivo a casa di Silvia, che ci ha ospitati nella sua bellissima casa di Quattro Castella. La lunga tavolata era già pronta e la stufa accesa ci ha fatto compagnia per tutta la serata. Mai mangiato così tanti dolci tutti insieme!

La zona intorno a Reggio Emilia offre molte occasioni agli amanti dello sport che, a piedi o in bicicletta, possono seguire i percorsi che si snodano fra le colline.
Così, la mattina della domenica, i più sportivi hanno smaltito le calorie in eccesso con una bella corsetta guidati dal piccolo/grande Nicolò e il mitico Macchia. Gli altri, il più tranquilli, si son goduti la pace delle vie del paese passeggiando fino in centro con la scusa di un caffè, pregustandosi il momento clou del week end: il pranzo in agriturismo!

Dopo un breve tragitto in macchina che ci ha mostrato colline, viali alberati e casali siamo arrivati al ristorante ""Il Mandarein".
L'antipasto a base di salumi e gnocco fritto ci è piaciuto così tanto che abbiamo chiesto il bis. Non sapevamo però quanti tortelli ci avrebbero portato dopo! Tortelli alle erbe, tortelli agli asparagi e ovviamente tortelli di zucca. A seguire i secondi, con la faraona, il cinghiale e il capriolo, per finire con gli immancabili dolci!

Prima di rientrare abbiamo fatto una sosta all'Azienda Agricola Montebaducco, il più grande allevamento di asini in Europa! Più di 700 asinelli di razze diverse tutti insieme. Il loro inconfondibile profilo animava l'intera collina sovrastante. Carinissimi!

 


Sazi e contenti siamo poi tornati alla base per gli ultimi saluti e il rientro in Brianza.

Grazie per l'ospitalità a Silvia, Nicolò e Macchia! Un abbraccio a tutti quelli che ci hanno fatto compagnia durante questo week end!
A presto!
Monica
 

giovedì 19 gennaio 2012

Terme di Bormio e Santa Caterina Valfurva

Che bello sentirsi a casa… anche se non si  è esattamente a casa propria!
E' così che ci sentiamo quando riusciamo (finalmente dopo tanto tempo) a fare un bel week end a Santa Caterina Valfurva, nel Parco Nazionale dello Stelvio.

La prima tappa del nostro mini-viaggio tutto coccole e relax, è Bormio, pochi km prima di Santa Caterina, dove ci piace immergerci nell'atmosfera ovattata delle terme dei Bagni Vecchi. Adoro lo scricchiolio confortante del legno delle saune, il caldo che ti avvolge in ogni luogo in cui entri, le tisane, i profumi di lavanda, fieno e agrumi, le grotte della parte più antica e soprattutto guardare dalle finestre un paesaggio incantato, coperto di neve bianca e sofficissima. Lo stesso paesaggio che ti meraviglia dalla vasca all'aperto, mentre il vapore sale e scende la neve…

Quando la fame chiama però un bel giretto in paese è l'ideale per pranzare e guardare le vetrine. Dopo di che via verso Santa Caterina e l'Hotel Abete Blu dove la sua grande famiglia ci accoglie come sempre calorosamente. L'atmosfera è davvero quella di casa e l'hotel è a misura di famiglia. La cucina tipica è ottima e si respira tradizione e allegria.
Dopo cena una bella passeggiatina in paese a godersi la vista delle luci natalizie nella neve e poi di corsa davanti alla stufa del bar per quattro chiacchere prima di andare a dormire sospirando… hhh come si sta bene qui!

I due giorni successivi li abbiamo dedicati all'avventura con le ciaspole. Ci sono diversi percorsi molto belli per chi non ama necessariamente sciare.
Il sabato siamo saliti con la funivia al rifugio Sunny Valley e dopo un bel giro in mezzo alle montagne innevate ci siamo premiati con un buon piatto di pizzoccheri! Me lo sono proprio meritato! La domenica invece un più dolce giro per "Il percorso dei fiocchi" che costeggia la pista di sci di fondo e attraversa boschi di pini e distese di neve.

Purtroppo il sole non ci ha fatto grande compagnia questa volta ma la neve… beh quella si! 
In ogni caso… prossimo ritorno in primavera per dedicarci alle baite, e alla buona cucina!

Vi racconterò tutto!
A presto!
Monica
 

martedì 17 gennaio 2012

I LOVE KINSELLA!


"Cosa faccio senza il mio telefonino?
Come faccio a funzionare?
Il mio unico impulso è mandare un sms a qualcuno e scrivere: “Ho mio dio! Ho perso il telefonino!”, ma come posso farlo senza uno stramaledetto telefonino?
Il cellulare è tutto per me. I miei amici. La mia famiglia. Il mio lavoro. Il mio mondo. TUTTO."


Protagonista del romanzo è Poppy Wyatt, una fisioterapista con un problema di “vitale importanza”: ha smarrito il suo anello di fidanzamento, un cimelio di famiglia molto antico e di un valore inestimabile. Dopo una serata con le amiche e dopo l’inevitabile prova dell’anello da parte di tutte loro è bastato solo un attimo di distrazione… un attimo di caos ed ecco che l’anello non si trova più!

E cosa c’è di peggio che perdere il cellulare nella stessa sera?!

Ma questo è tutto ciò che scriverò della trama! Perché il bello dei libri di Kinsella è entrare pagina dopo pagina in un mondo parallelo, che a volte (o spesso) si incrocia con la nostra realtà. E allora diventa facile e divertente anche immedesimarsi con i protagonisti, mettersi alla prova in situazioni strampalate e surreali, o forse troppo vicine al nostro mondo!

Come per tutti i racconti di Sophie Kinsella (memorabili sono la serie di ‘I love shopping’, ‘Sai tenere un segreto’, ‘La ragazza fantasma’) ho divorato la storia affezionandomi alla protagonista. E sì… perché al centro di tutti i racconti c’è sempre una giovane donna, con i suoi pregi e i suoi difetti, una ragazza normale con i problemi di tutte le ragazze normali..

Ed è proprio qui la bravura della Kinsella: raccontare storie giornaliere, di donne comuni di cui ognuna di noi può trovare una rassomiglianza, con un modo genuino, senza forzature, regalandoci anche momenti davvero esilaranti.

E l’autrice con il suo stile vivace, sottile e dall’humor inglese permette un assoluto momento di spensieratezza!

Una lettura quindi assolutamente consigliata a tutte le giovani donne in cerca di un ‘frizzante’ relax! E magari anche a tutti gli ometti che vorrebbero cercare di capire le sottigliezze della mente femminile..

Carol

giovedì 12 gennaio 2012

Torta a due piani con copertura al cioccolato

Eccola qui! La torta per il mio compleanno!
Li avete riconosciuti? Certo! Sono i fiorellini di zucchero che vi ho mostrato nel mio ultimo post. Dopo aver preparato le decorazioni serviva una bella torta su cui applicarle, così ho colto l'occasione per provare a realizzare la mia prima torta a due piani!

In quanto casalinga moderna ammetto di aver utilizzato un preparato per torte già pronto. Ma Carolina non mancherà di regalarvi ottime ricette! In ogni caso ho utilizzato il preparato "Torta degli Angeli al cioccolato" di Paneangeli (sooooffice!) ma voi potete realizzare la torta che più vi piace!

OCCORRENTE:
- due teglie per torta con diametri differenti
- stecchini per spiedini
- disco di cartone per torte
- griglia del forno a microonde (quella con i tre piedini che c'è nel microonde)
- una spatola
- carta da forno

INGREDIENTI PER LA COPERTURA AL CIOCCOLATO
- 300 gr. di panna fresca
- 370 gr. di cioccolato fondente
- 180 gr. di miele millefiori

Per prima cosa ovviamente dovrete preparare le due torte, una più piccola dell'altra.
Io ho utilizzato una teglia da 32 cm e una da 15 cm. Le dosi della copertura al cioccolato vi basteranno per una misura simile.

Per la copertura spezzettate il cioccolato e mettetelo in un contenitore di acciaio (o in una pentola). Fate poi bollire a parte la panna e versatela sul cioccolato. Mescolate delicatamente con un cucchiaio di legno in modo da far sciogliere bene il cioccolato, poi aggiungete il miele, mescolate di nuovo e lasciate raffreddare un po'.

Ritagliate un disco di carta da forno 2/3 cm più largo della torta più grande. Disponete sul tavolo una teglia da forno. Sopra mettete la griglia del microonde e sopra ancora la carta da forno e la vostra torta. Versate parte della crema al cioccolato sulla torta, nel centro, poi muovetela delicatamente aiutandovi con la griglia in modo da far scivolare il cioccolato in tutte le direzioni e coprire l'intera torta ed i suoi lati. Vi sporcherete un po le dita ma… davvero buona! Rimuovete la torta dalla griglia aiutandovi con la carta da forno e appoggiatela sul piatto di portata. Con la spatola recuperate il cioccolato rimasto sulla teglia.

Ritagliate il disco di cartone della stessa dimensione della torta più piccola e metteteglia sopra. Ricoprite anche questa con il cioccolato. I due piani della torta sono pronti, ora li assembleremo!

Prendete gli stecchini e ricavatene 4 pezzi alti quanto la torta che starà sotto. Infilateli nella parte centrale della torta formando un quadrato. Questi stecchini serviranno a sorreggere il piano superiore che altrimenti schiaccerebbe la torta sottostante. Appoggiatevi sopra la torta più piccola con il suo disco di cartone ed ecco fatto!

A questo punto decorate a piacere con fiori di zucchero, ghiaccia reale, zuccherini e confetti colorati… E se non sarà la torta per un compleanno sarà sicuramente per un'occasione speciale!

A presto!
Monica
 

martedì 3 gennaio 2012

Fiori di Pasta di Zucchero

Questa volta ho voluto provare a realizzare delle decorazioni in pasta di zucchero. Se ne sente così tanto parlare che, come mio solito, non ho saputo resistere!
La pasta di zucchero, come molti già sapranno, è un composto utilizzato per realizzare decorazioni per dolci che, a differenza della ghiaccia reale, viene modellato a mano e non con il sac a poche. Somiglia vagamente al das ma ovviamente è commestibile hehehe
Al naturale è bianco ma può essere colorato con gel alimentari. Essendo a base di zucchero è decisamente molto dolce e grazie al miele risulta elastico e molto malleabile.

La ricetta è semplice, vi riporto quella che ho utilizzato io anche in rete se ne trovano con piccole varianti.

INGREDIENTI:
450 gr di zucchero a velo
50 gr di miele o glucosio (io ho usato il miele)
30 ml di acqua
3 fogli di colla di pesce (6 gr circa)

Per prima cosa mettete ad ammorbidire la colla di pesce in acqua per 10 minuti. Una volta ammorbidita mettetela in un pentolino con il miele e fate scaldare il tutto fino a quando non risulterà liquido. Attenzione, non deve bollire quindi tenete la fiamma bassa e abbiate un attimo di pazienza.

Mettete il composto liquido nel robot da cucina insieme allo zucchero a velo setacciato e all’acqua. Fermate il robot appena il composto si trasformerà in una palla, bastano davvero pochi secondi. Vista l’esperienza vi consiglio di non mettere subito tutta l’acqua. Iniziate magari con poco più della metà. Se troppo liquido il composto faticherà a diventare una “palla”.

Una volta fermato il robot cospargete la spianatoia con zucchero a velo e continuate a lavorare il composto con le mani, o se siete più comode con una spatola, fino a quando non sarà più appiccicoso e risulterà compatto ma morbido. Vi consiglio di preparare dello zucchero a velo in più in caso vi serva durante quest’ultima lavorazione. Abbondare è sempre meglio, tanto lo zucchero a velo non lo butterete!
Se gradite potete colorare la vostra pasta di zucchero con dei coloranti in gel facendo tanti buchini qua e la nel composto e mettendoci il colorante. Impastate bene e otterrete il colore che desiderate. Sembra un procedimento lungo ma in realtà è più facile a farsi che a dirsi.

A questo punto con il mattarello stendete la pasta di zucchero e con lo stampino che più vi piace  realizzate le vostre decorazioni. Potete realizzare fiorellini di zucchero da applicare sui dolci una volta asciugati, come ho fatto io. Oppure modellare con le mani decorazioni più complesse.

Io ho iniziato con qualcosa di semplice, per acquisire familiarità con la pasta di zucchero… In futuro chissà… proverò a ricoprire interamente una torta!

Fatemi sapere com’è andata!
Aspetto commenti e le foto delle vostre opere sulla pagina di Facebook!

A presto!
Monica

lunedì 2 gennaio 2012

Benvenuto 2012

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

(Rodari)