mercoledì 24 settembre 2014

Villa Reale di Monza


Dopo un lungo restauro finalmente la Villa Reale di Monza è stata aperta al pubblico.
Senza dubbio si tratta di un edificio con un alto valore storico e artistico ma non vedevamo l’ora di visitarla per soddisfare finalmente la curiosità di scoprire "com'è fatta dentro”! Vedendola spesso da fuori è una domanda che mi faccio da sempre!

La parte attualmente visitabile è quella del corpo centrale. Al piano terra ci sono la biglietteria, il book shop, la caffetteria e il ristorante e da qui si può accedere al parco sul retro della villa. Ma è al primo piano che inizia la visita vera e propria.
All’interno gli ambienti sono molto luminosi, con decorazioni ricche di dettagli e dai colori delicati che variano da un locale all'altro. Bellissimi lampadari in cristallo e grandi specchi arricchiscono le stanze degli appartamenti reali al primo piano e di quelli degli ospiti al secondo. L’atmosfera è raffinata e per niente pesante. Salendo all’ultimo piano si accede al belvedere dove, oltre al panorama sul parco, si può vedere la struttura imponente del tetto di cui è stato possibile mantenere alcune parti originali.



La villa è ricca di dettagli inaspettati che stupiscono e merita di essere vista anche in veste notturna, scintillante con tutte le finestre illuminate!

Per info:
www.villarealedimonza.it

mercoledì 17 settembre 2014

Grazzano Visconti: un tuffo nel medioevo

Le cose più belle di un viaggio sono le tappe intermedie prima della meta ed è in una di queste soste che ho scoperto con grande piacere Grazzano Visconti, poco fuori Piacenza.
Fin da subito l'arco di ingresso promette un tuffo nel passato ma solo varcandolo si scopre quanto sia realistica l'atmosfera medievale. Niente a che fare con ricostruzioni fantasiose in polistirolo! Un castello vero e un borgo fatto di case con balconcini, pizzi e merletti, edere ovunque a coprire i mattoni rossi, viali alberati, corti, fontane e negozietti.
Ed è grande! Più grande di quel che immaginassi! E… ci vivono dentro! Ovviamente è una meta turistica, animata da iniziative dedicate soprattutto ai bambini, ma l'atmosfera è affascinante per tutti!



Il borgo ruota attorno al castello che risale al 1395, quando Gian Galeazzo Visconti concesse alla figlia Beatrice il permesso di costruirlo. E' aperto solo in alcune occasioni ma visitabile con una guida.
All'inizio del '900 il conte Giuseppe Visconti decise di recuperare il castello ormai in rovina e trasformare le poche case cadenti in fascinose dimore medievali per dare una degna cornice al castello e per assicurare lavoro ai giovani con una scuola di arti e mestieri, laboratori e botteghe artigiane che crearono poi i presupposti per un'attività turistica.



Noi ci siamo fermati al mattino, grande parcheggio e tutto molto ordinato, a misura di famiglia. Durante il giorno si può visitare il borgo, pranzare nei ristorantini e farsi rapire dalle attività per i bambini ; )
Ritornando in serata verso casa, ci siamo fermati di nuovo per una cenetta all'aperto (salumi piacentini e gnocco fritto la fanno da padrona ma c'è molto altro) e l'atmosfera del borgo tranquillo che si illumina piano piano è stata magica. Consigliatissimo!

Qualche info:
http://www.grazzano.it
http://www.castellodigrazzanovisconti.it/ita/index.html

mercoledì 24 aprile 2013

Focaccia ripiena crudo e crescenza

Ed ecco la ricetta della super merenda della domenica : ) Facilissima e velocissima!

INGREDIENTI:
500 gr di pasta per la pizza
350 gr di crescenza
Prosciutto crudo
Sale
Origano
Olio di oliva

Dividete la pasta per la pizza in due parti. Stendete la prima metà in modo che risulti molto sottile, mettetela su una teglia ricoperta da carta da forno e salatela. Ricoprite con la crescenza e il prosciutto e pezzettini. Coprite con la seconda parte della pasta sempre tirata il più sottile possibile e chiudete bene le estremità per non far uscire il ripieno durante la cottura. Create dei piccoli buchi rompendo la pasta con le dita in modo che l'aria all'interno esca e non formi un vulcano o peggio ancora una bomba di prosciutto e formaggio hehehe Salate e cospargete con l'olio d'oliva. Se vi piace aggiungete anche l'origano. Fate cuocere per 20 minuti circa nel forno preriscaldato a 200 gradi e voilà! Merendissima per tutti!

Buon appetito!

venerdì 19 aprile 2013

Pasta fresca allo zafferano

In previsione di un weekend piovoso ecco un passatempo niente male ; )
Nei giorni prima di Pasqua, quando sulle riviste di cucina spopolavano ricette primaverili e dai colori pastello, mi son fatta prendere dall'entusiasmo e via con la pasta fresca fatta in casa! Tra i vari colori proposti ho scelto un classico giallo intenso ottenuto semplicemente con l'aggiunta di zafferano all'impasto. Come formato ho preferito i tagliolini, ma ovviamente potete scegliere quello che più vi piace, tagliatelle, pappardelle, chitarrine…

INGREDIENTI (per 4/5 persone)
400 g di farina 00
3 uova intere
2 bustine di zafferano
30 ml circa di acqua

La ricetta è semplissima. Sbattete leggermente le uova con la forchetta. Disponete la farina a fontana e versate al centro le uova. In un goccio d'acqua, circa 30 ml, sciogliete le due bustine di zafferano e unitele agli ingredienti. Lavorate l'impasto fino ad ottenere un composto omogeneo e non appiccicoso. Avvolgete la pasta nella pellicola trasparente e lasciatela riposare per 30 minuti. Nel frattempo… sfoderate la vostra macchina per la pasta e scegliete il formato che preferite!

Aiutandovi con la macchina, e un po di farina se necessario, stendete la pasta in sfoglie da 3 mm che userete infine per fare i tagliolini. Adagiate mano a mano i tagliolini su un piano o un vassoio, smuovendoli un po per separarli bene. Ed ecco pronta la vostra pasta allo zafferano! 

Se non la cucinate subito ricordatevi di coprirla con un asciugamano per evitare che secchi troppo… in ogni caso è pasta "fresca" quindi godetevela il prima possibile. Per la ricetta con cui cucinarla ne ho scelta una per niente dietetica ma che ci stava prooooprio bene: una bella carbonara! Successo assicurato! …da perfetta casalinga d'altri tempi ; )

Buon appetito!


mercoledì 17 aprile 2013

Narcisi

Vagabondavo solo come una nuvola
che alta fluttua su valli e colline,
quando a un tratto vidi una folla,
una schiera di dorati narcisi
lungo il lago e sotto gli alberi
una miriade ne danzava nella brezza.

Fitti come le stelle che brillano
e sfavillano sulla Via Lattea,
così si stendevano in una linea infinita
lungo le rive di una baia.

Una miriade ne colse il mio sguardo
i fiori si lanciarono in una danza gioiosa
lì presso danzavano le onde scintillanti,
superate in letizia dai narcisi;
un poeta non poteva che esser lieto
in così ridente compagnia.

Mirando e rimirando, pensai poco
al bene che la vista mi recava:
spesso quando me ne sto disteso,
senza pensieri, o pensieroso,
essi balenano al mio occhio interiore
che rende la solitudine beata,
e allora il mio cuore si riempie di piacere,
e danzo con i narcisi.

William Wordsworth

martedì 12 febbraio 2013

Il linguaggio segreto dei fiori


"Non mi fido, come la lavanda,
Mi difendo, come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, lascio..."


Victoria ha paura: delle parole, degli altri, del contatto fisico, dei rapporti con le persone; di voler bene e essere amata.


Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra, fino ad incontrare Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori.

C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città sono il suo rifugio. I fiori sono l’unico modo per lei di riuscire a comunicare le emozioni. Attraverso il significato che esprime ognuno di essi Victoria comunica le sue emozioni più profonde. E presto, grazie a questo sua capacità, Victoria riesce a trovare lavoro come fioraia e i suoi fiori sono tra i più richiesti della città perché regalano felicità e emozioni.

E userà questa sua capacità anche per comunicare con l’unica persona che potrebbe rimarginare le ferite del suo cuore, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può prendersi cura di lei e aiutarla a farle risplendere di nuovo il cuore.

Un libro che lascia senza parole, che racconta una storia di coraggio e di speranza risaltando la forza dell’amore vero, quello imperfetto che dà senza chiedere.




“Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me. Le avrei letto una storia e l’avrei cullata sulla sedia a dondolo. Poi avremmo cercato di addormentarci. Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata, ma ci avremmo riprovato, una settimana dopo l’altra. Con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle – come ogni madre alla figlia – un amore imperfetto e senza radici.”




giovedì 7 febbraio 2013

Dalla parte di Bailey



“Immaginate un cane che non muore mai. Immaginate un cane che si reincarna in diverse vite e se le ricorda tutte.”

Questa è la storia di Bailey, un cane divertente e coraggioso, bastardino randagio nella sua prima vita, golden retriever nella seconda, cane poliziotto nella terza e labrador nero nell'ultima.

E’ proprio nella sua prima vita che Bailey incontra una persona speciale che gli cambierà ‘tutte le altre vite’, Ethan, il bambino, che tra mille avventure pericolose e commoventi vorrà ritrovare a tutti i costi.

E’ lui il motivo per cui vive, attraverso il quale con questa storia ci spiega il senso dell’amore, della fedeltà e della lealtà, tratti che rendono unici gli animali e li separano dall’essere umano.

Solo Bailey è capace di amare in modo assoluto e incondizionato il Bambino, senza chiedere nulla in cambio; l’importante è vedere la felicità nei suoi occhi. E’ infatti durante la sua terza vita che il cane, ritrovato finalmente Ethan, potrà portare a compimento quella che ha capito essere la sua missione: renderlo felice.

Leggendo il libro non ho potuto non ripensare ai diciassette anni passati fianco a fianco al mio cane: a quando correvamo da bambini in giardino, facevamo merenda insieme dividendo le brioches e le coppe del nonno e a quando nelle sere di solitudine si rannicchiava vicino al mio petto per farmi sentire tutto il suo calore.

Non ci avevo mai pensato..forse anche la sua missione era rendermi felice.. (oltre che ingozzarsi di prosciutto!) ed è per questo che quando stavo male mi faceva la guardia accanto al letto, mi difendeva dagli estranei e si faceva stritolare le orecchie e riempire di baci come un peluche! E quando gli parlavo delle mie cose mi guardava, piegando la testa a destra e sinistra come per volermi dire..’ti sto ascoltando’.

Si..mi rendo conto rileggendo ciò che ho scritto che per chi non ha mai avuto un cane sto straparlando..e non riesce a cogliere l’essenza che nascondono queste parole.

Mi ritorna in mente quando lessi il libro ‘Io e Marley’… un pianto unico! Forse perché il mio cagnolino se ne era andato da poco..e quel vuoto è rimasto per molto tempo!

Anche ‘Dalla parte di Bailey’ è un libro commovente, ma l’autore ha voluto dare maggiore risalto alla narrativa, alle avventure che Bailey attraversa e ai personaggi che incontra; comunque una storia che solo chi ha avuto la fortuna di trascorrere un pezzo della propria vita con una cane potrà capire.